Validity of the Italian version of Khalfa’s Questionnaire on hyperacusis
Validazione della versione italiana del questionario sull’iperacusia di Khalfa
A. Fioretti, F. Tortorella, F. Masedu, M. Valenti, M. Fusetti, S. Pavaci
Department of Applied Clinical Sciences and Biotechnologies, University of L’Aquila, Italy
Summary
The present study aims to evaluate and validate the Italian version of Khalfa’s questionnaire on hyperacusis (HQ). We recruited 117 patients (64 men, 53 women, mean age 53 years, range 14-88) with tinnitus for at least 3 months as a primary disorder. All patients completed the THI and the Italian version of the HQ and underwent audiometry, pitch and loudness tinnitus matching, otoacoustic emissions with distortion products (DPOAE) and uncomfortable loudness level (ULL). The overall performance of the tests was evaluated and compared using the area under the RO C curve (AUC) relative to the tests. The cut-off of the HQ was calculated. We also assessed the Cronbach’s alpha (αC) for the HQ and its three major dimensions (attentional - αC1, emotional - αC2 and social - αC3). Statistical analysis showed no correlation between DPOAE, audiometry, ULL and gender. We observed a high correlation (p < 0.05) between hyperacusis and ULL described by the Spearman’s ρ index (rs = 0.72). We found a cut-off of 16 indicative of hyperacusis comparing the area under the RO C curve (AUC) of HQ and audiometry, taken as a diagnostic reference, (sensitivity = 67.9% and specificity = 72.2%). The reliability of HQ was confirmed by a high αC = 0.89. The αC for the single dimensional scales were, respectively, αC1 = 0.73, αC2 = 0.72 and αC3 = 0.81. The Italian version of the HQ is recommended for proper and complete classification of patients with tinnitus and hyperacusis. From our study, we found a cut-off of 16 instead of the cut-off of 28 described as very high by other authors. Moreover, ULL was an important variable and can be discriminating in the evaluation of hyperacusis.
Riassunto
Il presente studio ha come scopo quello di valutare e dimostrare la validità della versione italiana del questionario sull’iperacusia di Khalfa (HQ). Sono stati reclutati 117 pazienti (64 uomini, 53 donne; età: 14-88 anni, media 53 anni) con acufene da almeno 3 mesi come disturbo primario. Tutti i pazienti hanno compilato il THI e la versione italiana del HQ e sono stati sottoposti ad esame audiometrico, acufenometria, otoemissioni acustiche con prodotti di distorsione (DPOAE) e soglia del fastidio (ULL). La performance complessiva dei test è stata valutata e confrontata usando l’area sotto le curve ROC (AUC) relative ai test. Il cut-off del HQ è stato calcolato. Inoltre abbiamo valutato l’alfa di Cronbach’s (αC) per il HQ e per le sue tre scale dimensionali: attenzionale (αC1), emotiva (αC2) e sociale (αC3). La nostra analisi statistica non ha evidenziato alcuna correlazione tra DPOAE, esame audiometrico, ULL e sesso. Inoltre è stata osservata una elevata correlazione tra l’iperacusia e l’ULL, descritto dall’indice ρ di Spearman (rs = 0,72). È stato calcolato un cut-off di 16 indicativo di iperacusia, comparando l’area sotto la curva ROC (AUC) del HQ e l’audiometria, presa come riferimento diagnostico, (sensibilità = 67.89% e specificità = 72.22%). L’affidabilità del HQ è stata confermata da un alto αC = 0,89. L’αC per le singole scale dimensionali sono risultate rispettivamente αC1 = 0.73, αC2 = 0.72 e αC3 = 0.81. La versione italiana del HQ è consigliata per una classificazione appropriata e completa dei pazienti con iperacusia. Dal nostro studio abbiamo trovato un cut-off di 16 invece del cut-off di 28, descritto come molto alto da differenti autori. Inoltre, l’ULL risulta una importante variabile e può essere discriminante nella valutazione dell’iperacusia.